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1896 - 1909

Dal Quadrycicle al Model T

Il 4 giugno 1896 un trentaseienne di nome Henry Ford varca a bordo di un quadriciclo a motore la soglia dell’officina adiacente la propria abitazione di Detroit e si immette su Bagley Avenue.
Viaggiando ad una velocità di circa trenta chilometri orari raggiungerà dopo qualche ora la fattoria di famiglia situata nella vicina Dearborn.
Quello appena descritto è il primo breve viaggio compiuto dal “Quadrycicle” la prima vettura Ford di tutti i tempi in quanto interamente progettata ed assemblata dallo stesso Henry.
Tutto aveva avuto inizio pochi anni prima proprio a Dearborn, piccola città del Michigan, dove Henry Ford, figlio di William e Mary Litogot emigranti irlandesi giunti negli Stati Uniti a causa della Grande Carestia di metà ottocento, nasce il 30 luglio del 1863.
Da sempre interessato alla meccanica e fortemente critico verso le tecniche di coltivazione della terra da lui ritenute inefficienti quanto inefficaci, il giovane Henry, amorevolmente soprannominato dai suoi genitori “il ragazzo con gli ingranaggi nel cervello”, abbandona all’età di sedici anni la quiete della fattoria di famiglia per trasferirsi a Detroit dove inizia a studiare ingegneria.

Nella laboriosa città industriale lavora nei più svariati settori della meccanica e acquisisce sul campo gran parte di quelle conoscenze tecniche che negli anni a seguire si riveleranno di fondamentale importanza per coronare il suo ambizioso sogno, progettare un motore capace di muovere un veicolo su strada.
Nel corso dell’anno 1896 il Quadrycicle, spinto da un semplicissimo motore bicilindrico a benzina con cambio a due marce e ruote di palese derivazione ciclistica, percorrerà circa 1600 chilometri senza aver bisogno di particolari interventi di manutenzione, tanto da indurre lo stesso Ford, poco tempo dopo, a rivenderlo a Mr. Charles Ainsley.
La vendita del Quadrycicle segna l’inizio di una nuova avventura produttiva, nel biennio 1897-1898 Henry Ford, finanziato da una cordata di imprenditori locali con a capo William W. Maybury, sviluppa un nuovo veicolo che si rivela molto simile alla Velo messa a punto nello stesso periodo in Germania da Benz.
Proprio col fine di produrre tale veicolo denominato “D.A.C.” il 2 luglio 1899, a fronte di un investimento pari a 86000 dollari, è costituita a Detroit con sede in Crass Avenue la “Detroit Automobile Company”. La società si scioglierà nel gennaio del 1901, la D.A.C. manifesterà infatti evidenti limiti in termini di affidabilità e maneggevolezza e i ritmi della sua produzione risulteranno essere nettamente al di sotto di quelli stabiliti in sede progettuale da Henry Ford.
Temporaneamente accantonata la produzione seriale l’attenzione di Mr. Ford è rapita da un nuovo progetto ovvero la realizzazione di una vettura da corsa equipaggiata con un propulsore da 8,8 litri alimentato a benzina.
Il notevole sforzo progettuale è ripagato in brevissimo tempo con il raggiungimento di considerevoli risultati sportivi tra i quali il più importante è senza ombra di dubbio la vittoria nella Coppa dei Costruttori di Grosse Point.

Proprio grazie a questi successi insieme ad una grandissima popolarità arrivano nuovi investitori interessati ad investire ingenti somme nella produzione seriale.

Il 30 novembre 1901 è così costituita la Henry Ford Company che già nel marzo 1902, a seguito di contrasti interni che indurranno lo stesso Ford a dimettersi, cambierà denominazione sociale in Cadillac, diventando proprio la stessa Cadillac da noi tutti conosciuta.
Si apre quindi una seconda parentesi dedicata esclusivamente alle competizioni; prenderanno forma e vita vetture quali la “999” e la “Arrow” grazie alle quali arriverà nuovamente la vittoria nella Coppa Costruttori.
Dopo aver messo in bacheca altri trofei Henry Ford decide di concentrarsi in via esclusiva e definitiva sulla produzione seriale di vetture capaci di essere alla portata di tutti, ponendo particolare attenzione a quel ceto medio che stava facendosi pian piano largo in seno al tessuto socio economico statunitense.
Ha così inizio una nuova e fruttuosa collaborazione con Alexander Malcomson, già socio di maggioranza della Detroit Illuminating Company, che il 16 giugno dell’anno 1903 si concretizza con la costituzione di una nuova società nella quale è complessivamente investito un capitale di 28000 dollari.

Dopo una fase di start-up caratterizzata esclusivamente dalla fornitura di componenti meccanici a clienti come i Fratelli Dodge, l’Oldsmobile e la Great Nothern ha inizio la produzione della “Model A”, vettura equipaggiata con motore bicilindrico verticale raffreddato ad acqua, cambio a due rapporti e trasmissione a catena. La prima Model A è acquistata il 15 luglio 1903 da un medico di Chicago. Da questo momento in poi gli ordini cresceranno in maniera esponenziale tanto da render necessaria l’acquisizione di un nuovo sito produttivo in Piquette Avenue, all’interno del quale, fino all’aprile del 1904, saranno montate complessivamente 659 unità di Model A, tutte vendute già prima di esser assemblate, con un ritorno economico pari al 353% del capitale investito.

Nel febbraio del 1904 al Salone dell’Automobile di Detroit fa il suo esordio innanzi al grande pubblico la prima Malcomson-Ford che, equipaggiata con motore quattro cilindri da 3258cc con valvole in testa a comando meccanico, rimane solamente una interessante show car.
La Model A continua ad esser prodotta contemporaneamente alla nuova “Model B”, che venduta a 2000 dollari non riscuote particolare successo.
La produzione di entrambe cessa nel 1905 quando sono di fatto sostituite dalla “Model C” che equipaggiata con motore da 1976cc è venduta a 850 dollari; il prezzo sale a 1200 dollari per la “Model F”, la versione più lussuosa.

A seguito dello scarso successo avuto dal “Model K”, la spider di fascia alta con motore sei cilindri da 6646cc fortemente voluta da Malcomson, è lo stesso Malcomson a vendere la sua quota societaria per 178.000 dollari ad Henry Ford, che diviene così socio di maggioranza e presidente della Ford Motor Company. Il nuovo assetto societario produce immediati effetti sul piano industriale, la Model K rimane in produzione ma l’attenzione di Henry Ford si orienta definitivamente allo sviluppo di auto affidabili e di buon livello, capaci di essere in termini di prezzo d’acquisto e costi di gestione alla portata di tutti. Nasce così la “Model N” che, equipaggiata con un motore quattro cilindri da 2443cc per un velocità massima di quaranta miglia orarie, è proposta al prezzo di 500 dollari, vendendo solo nel biennio 1906-1907 8432 esemplari, derivate incluse. Grazie al “Model R”, la versione più elegante e raffinata venduta sul mercato U.S.A. ad un prezzo di 750 dollari, il progetto N ottiene notevole successo anche nel vecchio continente, dove già nel 1903 era stata aperta la prima filiale a Londra.

Se l’uscita di scena da parte di Mr. Malcomson e la commercializzazione del Model N avevano contribuito a definire il percorso da seguire la vera svolta arriva nell’inverno del 1907 quando Ford, coadiuvato da un ristretto gruppo di fidatissimi tecnici, mette in cantiere una nuova vettura equipaggiata con motore monoblocco quattro cilindri e dotata di telaio in acciaio al vanadio, materiale mai usato in precedenza nella produzione seriale che lo stesso Henry aveva scoperto ed apprezzato svariati anni prima smontando il rottame di un’autovettura da corsa francese. Vede così la luce l’autovettura simbolo per eccellenza del pensiero produttivo fordista, la “Model T”.

Il 24 settembre del 1908 escono dallo stabilimento di Piquette Avenue i primi nove esemplari, otto di questi partono immediatamente alla volta del Vecchio Continente mentre l’unico rimasto negli U.S.A. viene destinato a specifici collaudi di durata condotti in prima persona da Henry Ford. A seguito della pubblicità che appare il 3 ottobre sul Saturday Evening Post la prima Ford con guida a sinistra diviene subito vettura a dir poco ambita, solo in pochi giorni giungono in Piquette Avenue più di mille ordinazioni. La produzione del 1908 si chiude con 19.500 unità a cui vanno sommate le 10.607 del 1909.

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