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1928 - 1947

Gli anni trenta e il conflitto mondiale

Chiuso il capitolo Model T si manifesta l’esigenza di mettere a punto una nuova vettura capace solo di raccoglierne con successo la pesante eredità.

Se già nel 1924 Henry, con l’ausilio del figlio Edsel, aveva dato il via allo studio per la realizzazione di un motore con otto cilindri disposti ad X presto abbandonato per l’effettiva impossibilità nell’isolare con efficacia dagli agenti atmosferici l’asse inferiore, l’attenzione della Ford Motor Company torna sullo sviluppo di un modello dotato d’impostazione meccanica tradizionale e da costruire nel nuovo stabilimento di Dearborn.

Dopo lunga attesa il 2 dicembre 1927 fa il suo esordio la Ford Model A, autovettura che equipaggiata con motore quattro cilindri da 3280 centimetri cubici è dotata di cambio a tre marce, sistema frenante su entrambi gli assi, ammortizzatori idraulici, accensione a spinterogeno e vetri di sicurezza.

Il progetto legato alla Model A è portato avanti sin dal suo inizio con la supervisione di Edsel Ford, l’uomo nuovo di casa Ford che già nel 1918 aveva assunto, per volontà del padre, la carica di presidente.

L’approccio di Edsel al concetto di autovettura risulta di raggio ben più ampio rispetto a quello predicato sino a quel momento da suo padre Henry, l’automobile non è solo un semplice mezzo di trasporto ma deve essere anche oggetto di stile capace di conquistare e di compiacere chi sceglie di acquistarla.

La Model A, prodotta nelle tre varianti Tudor, Sport Coupé e Pick-up, oltre a rivelarsi come da tradizione vettura solida ed affidabile, si dimostra in grado di conquistare grazie all’armonia delle sue linee fette trasversali di mercato; non a caso nei primi sedici mesi la produzione raggiunge le seimila unità giornaliere.

Per la prima volta nella storia della Ford Motor Company sulla calandra della Model A compare quell’ovale blu che, destinato a diventare in breve tempo celebre, era stato disegnato nel 1903 da Harold Willys perfezionando lo stesso logo ideato ed utilizzato da Herny Ford sui suoi biglietti da visita personali.

La Model A, prodotta nelle tre varianti Tudor, Sport Coupé e Pick-up, oltre a rivelarsi come da tradizione vettura solida ed affidabile, si dimostra in grado di conquistare grazie all’armonia delle sue linee fette trasversali di mercato; non a caso nei primi sedici mesi la produzione raggiunge le seimila unità giornaliere.

Per la prima volta nella storia della Ford Motor Company sulla calandra della Model A compare quell’ovale blu che, destinato a diventare in breve tempo celebre, era stato disegnato nel 1903 da Harold Willys perfezionando lo stesso logo ideato ed utilizzato da Herny Ford sui suoi biglietti da visita personali.

Nel 1929 la caduta della borsa valori di Wall Street genera i suoi inevitabili effetti sull’intera economia, la produzione della Model A continua flebilmente fino al febbraio del 1932 quando è sostituita dal Model AB.

La Model AB è proposta con il propulsore V8 fortemente voluto da Henry Ford; la vettura rimane però in produzione per pochissimo tempo, preparando di fatto il mercato al lancio della Ford 40.

La Ford 40 è disegnata da Eugene Turenne Gregorie, progettista con un importante passato nel settore nautico, e si rivela sin da subito come un ottimo connubio tra l’eleganza della carrozzeria e le notevoli prestazioni del motore otto cilindri.

Nel 1934 grazie alla graduale introduzione di nuovi accorgimenti tecnici tra i quali l’adozione del carburatore doppio corpo, la potenza della Ford 40 sale a 85 hp per un velocità massima pari a 87 miglia orarie.

Nel 1935 la 40 lascia il posto al nuovo modello denominato 48, proposta anch’essa in numerose varianti.

La produzione della Ford 48 ha inizio anche nello stabilimento inglese di Dagenham che fino a quel momento, come lo stabilimento tedesco di Colonia, era stato utilizzato per il solo assemblaggio di componenti provenienti dagli USA.

Naturale evoluzione del modello 48 è la Ford 68 che, caratterizzata da un frontale più arrotondato ed armonico, è equipaggiata con cerchi in acciaio ed alcune minuterie degli interni di materiale plastico.

L’impulso dato al mercato con l’introduzione del motore otto cilindri si assesta gradualmente sul finire degli anni trenta; nel 1940 termina anche la produzione della Zephyr, elegante berlina disegnata da Edsel e prodotta per soli quattro anni dalla Lincoln, società acquisita nel 1922 ed elevata a marchio di lusso del Gruppo Ford.

Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale fiacca il mercato e con uno specifico ordine governativo datato febbraio 1942 la produzione viene inevitabilmente orientata verso le commesse militari.

Le linee sono così riconvertite ed impegnate nella produzione di motori aereonautici e della Jeep di cui saranno complessivamente fabbricati circa 280000 esemplari.

Il 1943 è segnato dalla prematura scomparsa di Esdel, tragico evento che costringe l’ormai vecchio e provato Henry a riprendere in mano le redini della Ford Motor Company.

Nel luglio del 1945, non appena il contingentamento delle materie prime allenta la sua morsa, riprende la produzione ed il primo esemplare ad uscire dalla catena di montaggio è una Ford V8 con motore 3.6 da 100 hp in allestimento Tudor Super De Luxe che, facilmente riconoscibile grazie alla vistosa calandra cromata, è simbolicamente donata al Presidente statunitense Harry S. Truman.

Nello stesso anno Henry Ford, su forte insistenza di sua moglie Clara, decide di cedere il testimone a suo nipote Henry II, il figlio di Edsel; il 21 settembre 1945 il venticinquenne Henry Ford II, ufficiale di marina in congedo che fino a quel momento aveva ricoperto la carica di vice presidente esecutivo, si insedia al vertice del colosso di Detroit accomodandosi sulla poltrona più prestigiosa.

La produzione dell’immediato dopo guerra prosegue senza particolari sussulti e poggia sulla Super De Luxe che è proposta in versione Coupè, Sedan, Convertibile, Pick up e Wagon con motori a sei ed otto cilindri.

La più ambita della gamma è sicuramente la Convertibile che, presente in listino anche nel pregiatissimo allestimento Sportsman e facilmente riconoscibile grazie alla finitura in legno presente sulle fiancate, molti ricorderanno essere la vettura del giovane Biff Tannen nella triologia cinematografica di “Ritorno al futuro”.

All’inizio del 1947 un modello in creta realizzato da George Walker e fino a quel momento gelosamente custodito presso il centro stile, è mostrato ad Henry Ford I che ne rimane molto soddisfatto, prende il via lo studio di una nuova auto dotata di sospensioni anteriori indipendenti; solo successivamente il progetto si rivela inadatto al mercato statunitense e su indicazione dello stesso Henry viene destinato alla filiale francese dove entra in produzione con il nome di Vedette.

A detta di molti questa è l’ultima decisione operativa di Mr. Ford che il 7 aprile dello stesso anno si spegne serenamente nella sua tenuta alle porte di Detroit.

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